Al termine della Cerimonia ci riuniremo in un agape e chiediamo a tutti di portare cibo o bevande da condividere. Poiché si attende l'arrivo di molti amici e il parcheggio del Parco non può contenere molte vetture, sarà necessario attenersi alle seguenti indicazioni:
- a partire dalle ore 12.00 sarà presente sullo spiazzo del baretto di Nibbiano qualcuno della Commissione. Preghiamo tutti di fare tappa lì, sia per parcheggiare la propria auto e avvalersi del servizio di navetta, sia per completare l'equipaggio prima di salire verso il Parco;
- solo le prime 15 auto che arriveranno, sempre che siano con equipaggio completo, potranno salire al parcheggio del Parco;
- chi arriverà dopo dovrà lasciare l'auto a Nibbiano e utilizzare la navetta, che assicurerà il trasporto fino a Roncaglie. Da lì un'altra navetta porterà fino al Parco le persone che abbiano difficoltà a salire autonomamente; mentre chiediamo a tutti gli altri di salire a piedi.
Un forte abbraccio e arrivederci a domenica.
La Commissione del Parco Casa Giorgi
"E così, coerentemente con quanto ho affermato, dichiaro innanzi a voi la mia fede e la mia certezza basata sull'esperienza nel fatto che la morte non chiude il futuro, che la morte, al contrario, modifica lo stato provvisorio della nostra esistenza per lanciarla verso la trascendenza immortale.
Non impongo la mia certezza né la mia fede e vivo accanto a coloro il cui modo di porsi nei confronti del senso della vita è diverso dal mio; tuttavia mi sento obbligato ad offrire, per solidarietà, il messaggio che riconosco rende libero e felice l'essere umano. Per nessun motivo eludo la responsabilità di esprimere le mie verità, per quanto esse possano apparire discutibili a chi sperimenta la provvisorietà della vita e l'assurdità della morte.
D'altra parte non chiedo mai agli altri quali siano le loro credenze personali e in ogni caso, pur definendo con assoluta chiarezza la mia posizione su questo punto, proclamo per ogni essere umano la libertà di credere o non credere in Dio e la libertà di credere o non credere nell'immortalità.
Tra le migliaia e migliaia di donne e di uomini che, fianco a fianco, lavorano con noi in modo solidale, si contano atei e credenti, persone con dubbi e certezze; ma a nessuno viene chiesto quale sia la sua fede; e tutto ciò che viene dato, viene dato come un orientamento, affinché ciascuno decida per proprio conto quale sia la via che meglio chiarisca il senso della sua vita.
Evitare di proclamare le proprie certezze non è coraggioso, ma tentare di imporle non è degno della vera solidarietà."
Silo, Dichiarazione del Messico, ottobre 1980